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Per chi si occupa di comunicazione — in particolar modo comunicazione territoriale — il Laboratorio Gavi è stato il momento delle conferme.
Le 7 regole nate dallo scambio di opinioni degli ospiti (50 tra mprenditori, manager, rappresentanti delle istituzioni, professionisti della cultura e della comunicazione e giornalisti, che si sono confrontati sulle “buone pratiche” della promozione internazionale dell’identità di prodotti e territori italiani) sono, di base, regole di buon senso:
La Filiera della Bellezza
Territorio, Arte e Cultura, Agricoltura, Turismo: ama il tuo territorio, gustane i prodotti, e salva la Buona Italia
Cultura della Terra e Sviluppo Economico
La Cultura produce Economia, se ben integrata alla valorizzazione del Territorio
Comune Visione
Insieme, a 360°, facendo rete e innovando, parte attiva di un disegno strategico
Pubblico + Privato
Istituzioni, Imprese e Professionisti possono e devono fare squadra, interpretando al meglio il proprio ruolo
Muoversi nel Mondo
Il miglior modo per vendere un Prodotto è che il suo Produttore viaggi per il mondo consumando scarpe e valigie
Il colore della Comunicazione
La Comunicazione dell’Enogastronomia è narrazione, coinvolgimento, emozione
Unione Italia
Oltre i particolarismi territoriali, la Buona Italia può competere nel mondo solo se unita
Queste 7 regole potrebbero valere per tutti i settori in cui il made in Italy è la promessa. Tuttavia una persona di grande intelligenza una volta mi disse: "il buon senso per essere buono non può essere comune, il senso, se è comune non può essere buono".
E il senso comune, per la mia esperienza ma anche per quello che vedo in giro, è quello di ricopiare — malamente — le strade tracciate da altri senza comprenderne l'origine, gli scopi o l'interlocutore.
Poi, alle volte, funzionicchia anche la copia malfatta ma non sarà mai come un progetto nato una specifica esigenza e sviluppato su misura. Certo, magari partendo dalle esperienze degli altri ma studiandole a fondo, cercando di capire, non tanto cosa è stato fatto ma perché è stato fatto, non copiandole pedissequamente.
Ben vengano le iniziative come quelle del Consorzio Tutela de Gavi, la vera sfida, a parer mio, non è individuare la strada ma convincere il guidatore che è meglio usare il navigatore piuttosto che chiedere ai passanti.
[L'opera "La Buona Italia" dell'artista Arianna Ruffinengo realizzata durante il LabGavi]